Le “RETI ASSOCIATIVE” attive sul territorio lombardo hanno contribuito, nel tempo, a trasformare quella che, all’inizio, era solo una “percezione” della protezione giuridica derivante dai dati dei Tribunali e dalle diverse istituzioni coinvolte nella gestione di questo istituto (servizi sociali comunali, ATS, ASST, ecc.), in una realtà operativa rappresentativa dei bisogni reali dei singoli territori e delle realtà locali legate ai 15 progetti regionali originari. Tali reti hanno dimostrato, in un tempo di profonda crisi, la capacità d’intercettare e leggere un bisogno/desiderio dei cittadini, non sempre compiutamente espresso e per questo ignorato, sottovalutato perché non visibile, interpretando e intrecciando positivamente, in sincronia su tutto il territorio lombardo, i principi di sussidiarietà orizzontale e verticale, creando una circolarità collaborativa tesa a rendere possibile un sistema regionale pubblico/privato per la protezione giuridica, avendo al centro le persone e il loro “diritto ad avere diritti”. Grazie a un lavoro di raccolta dei dati concreti – derivanti dall’operatività quotidiana e dalla loro analisi - è stato così possibile generare innovazione e qualità di carattere permanente, che si caratterizzano nell’aver dato voce, attraverso un’opera costante di comunicazione e sensibilizzazione, a un’esigenza di cambiamento espressa dalla stessa società civile. Il valore culturale innovativo che ha generato questa legge è l’aver fatto emergere, accanto al concetto di disabilità quello di fragilità a cui è rivolta, generando sinergie tra mondi che in passato non comunicavano.
I bisogni evidenziati ED APPROFONDITI NEL PROGETTO OLTRE IL SOSTEGNO sono:
-tutelare e difendere i diritti delle persone con disabilità/fragilità nel rispetto del loro progetto di vita;
-continuare l’opera di sensibilizzazione sui temi della protezione sociale, giuridica e del volontariato, intervenendo direttamente con iniziative promozionali e culturali rivolte in particolare ai giovani;
-promuovere la buona qualità della vita e la resilienza attiva per tutti e per tutte le età;
- favorire il mutuo aiuto fra famiglie per l’inclusione e la coesione sociale delle fragilità;
-lavorare sui temi dell’assetto giuridico della rete associativa AdS e della sua sostenibilità nel tempo anche alla luce di alcune esperienze presenti nella nostra stessa rete regionale;
-creare collegamenti operativi fra le reti tematiche regionali per migliorare le interconnessioni, la comunicazione e ottimizzare le risorse.